Si vedono spesso in giro in rete molti articoli, foto e citazioni sul diritto dei bambini alla noia, intesa come l’opportunità di avere a disposizione del tempo libero in cui potersi riposare o sperimentare questo sentimento che genera creatività, autodeterminazione e libera l’esplorazione.
La noia, presente già nel neonato, è vissuta e percepita dagli adulti come un qualcosa di negativo, ma in realtà è fondamentale per lo sviluppo del sé del bambino.
Vi spiego brevemente perché… Il resting state è una parola inglese per definire uno stato di “Inattività vigile” (Stern, 1985), cioè momenti in cui il bambino o il neonato vive uno stato di quiete, benessere e tranquillità, in cui prende contatto e conosce la realtà interna o esterna. Significa essere svuotati, non fare nulla, godere dell’ozio per rivolgere l’attenzione a cosa si sta provando e sentendo. Il rispetto di questo vuoto fertile (Perls, 1951) è essenziale per la crescita del bambino, che è perennemente iperstimolato già dai primissimi giorni di vita, e coinvolto in moltissime attività.
Attraverso l’osservazione di questi momenti, in cui il bambino durante il gioco o nella culla, appare assorto e con un’aria sognante, è possibile aprire una finestra sul suo mondo mentale. Per cui, rallentiamo un po’ tutti quanti e sintonizziamoci sulle sensazioni che nascono dallo spazio che la noia crea.
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