L’ansia, in qualunque intensità e forma si manifesti, ci lancia dei messaggi molto chiari sul nostro modo di vivere e sul nostro stato d’animo.
E inoltre ci priva di tante cose. Ad esempio:
L’opportunità di vivere il momento presente. La paura di ripetere gli stessi sbagli compiuti in passato, la volontà di rivalersi facendo la scelta giusta per il futuro, fa oscillare avanti e indietro nel tempo, impedisce il poter godere e pensare a ciò che sta accadendo adesso.
La possibilità di agire e di cambiare. L’ansia è un ottimo pretesto per rimanere immobili in una situazione che seppur scomoda, protegge dal rischio di dover affrontare un cambiamento.
Parti della propria personalità. Si perdono di vista le proprie potenzialità, i punti di forza, le peculiarità di ognuno, si intacca l’autostima e l’amor proprio. Si generano credenze e pensieri negativi di essere incapaci, indegni, impotenti e deboli.
A lungo andare ce ne se convince a tal punto che ci si rispecchia completamente nell’ansia, diventiamo un tutt’uno con lei, come se il resto della nostra identità venisse spazzata via.
Imparare ad accettarsi, con i propri limiti e difetti, riconoscere i propri desideri, ascoltare i propri bisogni (e soddisfarli più spesso di quanto non si faccia) è il primo grande passo per iniziare a star meglio con noi stessi e con gli altri.
Tutto è; niente è. L’una e l’altra formula arrecano uguale serenità. L’ansioso, per sua disgrazia, rimane a mezza strada, tremebondo e perplesso, sempre alla mercé di una sfumatura, incapace di insediarsi nella sicurezza dell’essere o dell’assenza di essere. (Emil Cioran)
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